Negli ultimi anni si sente parlare sempre più di cloud e cloud hosting, ma in pochi sanno effettivamente di cosa si tratta. In questo articolo spiegheremo a tutti coloro che sono a digiuno sull’argomento, cosa sono i cloud server e come funzionano e porremo in evidenza le differenze sostanziali tra i VPS e i server cloud
Chiunque si sia trovato nella situazione di dover pubblicare il proprio sito Internet, o di dover condividere i propri documenti e servizi online, ha certamente sentito parlare di “cloud” e in particolare di cloud server e cloud hosting. I servizi “on the cloud”, ossia sulla nuvola, stanno prendendo sempre più piede e si accingono a rappresentare il futuro di Internet. Ma di cosa si tratta realmente? Possono i cloud server rappresentare una valida alternativa a quelli privati virtuali o agli hosting condivisi? In questo articolo risponderemo a queste e altre domande, al fine di comprendere se una soluzione cloud sia o meno conveniente per il nostro business.
Cos’è un cloud server?
Prima di procedere con la valutazione dei servizi cloud messi a disposizione da alcuni provider di hosting, è bene comprendere chiaramente cosa sia un cloud server. Sebbene, infatti, siano in molti ad averne sentito parlare, solo pochi sanno effettivamente di cosa si tratti. Inoltre, accade spesso di non riuscire a comprendere la differenza tra i server privati virtuali (VPS) e i cloud server.
I cloud server sono delle macchine, caratterizzate da una propria RAM, spazio su disco e processore, in grado di condividere le risorse grazie alla tecnica della virtualizzazione. Dal punto di vista tecnico, dunque, potremmo anche dire che i cloud server sono identici ai VPS.
Il condizionale è comunque d’obbligo, perché in realtà esistono delle sottili differenze fra l’una e l’altra tipologia di infrastruttura. Una prima differenza, che non sempre è comprensibile ai non addetti ai lavori, risiede nella possibilità di poter aumentare in tempo reale le risorse hardware del proprio cloud server. A tal proposito, spesso si sente parlare di scalabilità. Con questo termine si indica proprio la capacità di modificare istantaneamente parametri come la quantità di RAM, la potenza computazionale e la banda dedicata del cloud server in pochi clic, senza problemi, senza rinegoziazioni contrattualistici e pagando solamente le risorse impegnate, solo per il tempo in cui queste vengono utilizzate.
Ed è proprio in ambito economico che risiede un’ulteriore differenza fra i cloud server e i VPS. I VPS in generale vengono fatturati agli utenti sulla base di una tariffa mensile o annuale, che dipende dalle risorse a disposizione e dal traffico di trasferimento dati, quindi dal profilo prescelto in fase di attivazione. Nel caso dei cloud server, invece, è possibile pagare a consumo secondo una tariffazione oraria. Un vantaggio non da poco, considerando che sarà possibile pagare solo per il tempo effettivo di utilizzo del server e solo per le risorse di cui si ha necessità.
Quali sono i vantaggi di un cloud server
I vantaggi che possono derivare affidandosi ai cloud server appaiono quindi evidenti. In ogni caso, per chi non avesse ancora ben compreso quale giovamento possa apportare il cloud al proprio business, elenchiamo di seguito quelli che potrebbero essere, per alcuni utenti, i punti a favore di questa soluzione.
In primis potremmo affermare che i server cloud sono la soluzione ottimale per tutti coloro che necessiterebbero di un server dedicato o un server privato virtuale ma non possiedono il budget necessario per il mantenimento. Il vantaggio assoluto dei cloud server risiede appunto nell’aspetto economico. Potendo pagare solo le risorse che effettivamente si utilizzano, il cloud server rappresenta di certo la soluzione migliore, soprattutto rispetto all’hosting condiviso, che, per ovvi motivi, offre prestazioni limitate. In generale, possiamo affermare che per progetti che richiedono molte risorse, banda elevata e traffico intenso, sarebbe più opportuno optare per i servizi dedicati.
Al contrario, per i progetti in divenire, come ad esempio i siti Web che crescono di giorno in giorno, sarebbe opportuno optare inizialmente per una soluzione su cloud server. Con la scalabilità, infatti, possiamo aumentare in tempo reale le risorse necessarie e possiamo così offrire continuamente ai propri visitatori prestazioni ottimali, anche quando si verificano picchi improvvisi di carico.
A quest’ultimo vantaggio è strettamente correlato l’aspetto della flessibilità. Con un cloud server, infatti, è possibile modellare il proprio spazio sulla nuvola in funzione delle proprie esigenze. In pochi clic si potranno impostare spazio su disco, RAM e CPU.
L’ultimo vantaggio, ma non di certo il meno importante, riguarda la sicurezza. Nel cloud hosting le risorse sono distribuite su più macchine, ciò significa che è molto difficile si verifichino downtime, cosa che al contrario potrebbe avvenire nel caso dei server dedicati non ridondati. Un cloud server, inoltre, si può ritenere nell’ambito della sicurezza dei dati, anche più affidabile di un VPS. Nei cloud hosting, infatti, i dati sono ridondati su vari server e in alcuni casi anche in differenti aree geografiche, mentre nei VPS i dati sono ridondati all’interno della stessa macchina fisica. In caso di guasti è dunque molto più probabile vengano danneggiati i dati in un VPS che non in un server cloud.
Come scegliere il cloud server ideale
La prima operazione da compiere nella scelta del cloud server è quella di individuare il provider al quale affidare i propri dati. La sicurezza del cloud dipende, infatti, anche da quest’ultimo. Per individuare un provider di fiducia valgono sempre le stesse regole che interessano anche gli altre tipologie di hosting. In primis bisogna valutare la reputazione del provider, tramite ricerche online su forum e blog. Successivamente è necessario valutare l’assistenza tecnica fornita, che ricordiamo deve essere garantita 24 ore su 24, almeno via email, e deve essere fornita in lingua italiana.
Individuato il provider a cui affidarsi è necessario verificare, tra i vari profili di cloud server messi a disposizione, quale soddisfi al meglio le proprie esigenze. In particolare è opportuno valutare il tipo di processore, la quantità di RAM e lo spazio su disco. A seguire è necessario scegliere tra i sistemi operativi Linux o Windows e sulla base di questa scelta è possibile indicare quali software installare eventualmente nella cloud. Molti provider, individuato il piano di interesse, il sistema operativo e i software danno la disponibilità a pagare sulla base delle ore, dei giorni o dei mesi di utilizzo delle risorse.
Cloud server: quale tecnologia?
Un’altra difficoltà che spesso si incontra nello scegliere il proprio cloud server ideale è riuscire a discernere nel modo più corretto possibile e in base alle proprie esigenze la tecnologia di virtualizzazione alla base del cloud server. Alcuni provider sono orgogliosi di basare la propria infrastruttura su OpenStack, altri ancora sbandierano ai quattro venti l’utilizzo della piattaforma di Amazon AWS o VMware. Un utente inesperto o comunque ferrato in ambito IT, ma che si avvicina per le prime volte al cloud, si potrebbe trovare spaesato.
E in realtà è complicato consigliare in modo rigido quando scegliere una o l’altra tecnologia. Esistono comunque tutta una serie di parametri che si possono tenere in considerazione per operare la selezione più corretta.
Ad esempio, il CEO di Eucalyptus, Marten Mickos, afferma senza problemi che tutte e tre le tecnologie hanno i loro rispettivi punti di forza. VMware è il leader indiscusso nella virtualizzazione e più in generale nelle infrastrutture on-premise, pur non riuscendo a dimostrare una forte valenza nel cloud pubblico. Al contrario di Amazon AWS che gode di una leadership indiscussa e schiacciante nell’ambito del cloud pubblico, un settore che sta crescendo rapidamente e che può essere connesso e integrato con le struttura aziendali attraverso le tecnologie di Virtual Private Cloud (VPC) e di Direct Connect (DC). OpenStack, dalla sua, ha un’enorme popolarità e il sostegno di moltissimi fornitori IT.
Tralasciando OpenStack, la scelta fra Amazon AWS e VMware dipenderebbe dalla concezione di cloud. Secondo Lydia Leong, Reseach VP presso Gartner, VMware è un approccio azienda-centrico, mentre Amazon AWS è un approccio prettamente cloud-centrico.
Infatti, con VMware si ha l’opportunità di spingere il data center verso la nuova era della virtualizzazione, costruendo un cloud privato sulla propria infrastruttura virtualizzata. Al contrario, con Amazon AWS è il cloud computing che penetra nella propria infrastruttura, costringendoci a costruire e lanciare le applicazioni direttamente sulla piattaforma IaaS offerta dal noto provider.
Insomma, la scelta fra una o l’altra tecnologia sta nell’approccio e se ancora si hanno dubbi conviene magari confrontare le caratteristiche tecniche una ad una, come propone Jonathan Gershater in un post che confronta OpenStack con VMware.
Non resta, dunque, che individuare il piano secondo le proprie esigenze e iniziare a pensare con la testa fra le nuvole!