Intel: la carenza di CPU potrebbe estendersi fino al secondo semestre 2019

Intel potrebbe impiegare più tempo del previsto per riportare alla normalità la situazione che affligge la propria catena produttiva e che di fatto sta delineando un quarto trimestre tutt’altro che roseo. Stando alle ultime dichiarazioni che arrivano dai partner taiwanesi, Compal Electronics in primis, l’azienda di Santa Clara non riuscirà a normalizzare la situazione prima del secondo semestre del prossimo anno.

Queste le parole di Martin Wong, CEO di Compal, che sottolinea tra l’altro come Intel al momento non abbia ancora fornito dettagli sulla strategia che intenderà seguire per far fronte a questa difficile situazione. Da parte sua Intel sta cercando di correre ai ripari: ha rispolverato il processo produttivo a 22nm per i chipset e aperto un nuovo sito di assemblaggio in Vietnam per processori a 14nm, il tutto per cercare di far fronte all’elevata domanda di CPU prevista per il quarto trimestre e le festività.

Al momento però questo sembra non bastare ai partner OEM/ODM, sicuri di un impatto notevole sul mercato notebook e per questo già all’opera per rivedere le stime di crescita su base trimestrale e annuale. Aziende come Acer sono convinte che la carenza di CPU Intel impatti sul mercato globale dei notebook, mentre un ODM come Winstron ha già rivisto le stime di crescita su base trimestrale dal 5-10% a un massimo del 5%.

Non tutti sono cosi pessimisti però; altri partner Intel come Inventec, invece, sperano in una crescita delle spedizioni più contenuta (a singola cifra) o al massimo risultati in linea con quelli del Q3. Quanta, altro colosso internazionale, è sulla stessa lunghezza d’onda, ma di fatto al momento non è stata in grado di fornire stime sulle spedizioni di notebook nel quarto trimestre 2018.

La situazione per Intel non è delle più semplici, alcuni analisti pensano che l’azienda statunitense riesca a riportare la situazione alla normalità entro il primo semestre 2019, tuttavia l’impatto sul mercato, e di conseguenza sui prezzi dei processori, sarà sicuramente visibile per i consumatori.